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Il lottatore di sumo che non diventava grosso di Eric-Emmanuel Schmitt

Tre registi, tre scrittori


""Vuoi sapere perché non prosperi, Jun? Perché non è possibile nutrirsi di sé stessi. Ti sei staccato dalla tua anima, poggi su un suolo artificiale, sei come un seme nel cemento. Senza radici non crescerai mai.""


Quasi tutti i romanzi (e anche i film) di Eric-Emmanuel Schmitt hanno un profondo valore educativo. Tanto che questo scrittore/regista/sceneggiatore è spesso studiato nelle scuole.
Scritto in prima persona questo romanzo di formazione ha una ambientazione ""esotica"" ma si rivolge a tutti, proprio tutti i giovani che non hanno fiducia in se stessi.

 Protagonista è Jun, un ragazzino di quindici anni di Tokyo che è magro come un'acciuga. Arrabbiato con il mondo e con se stesso, ma soprattutto con la sua famiglia, il ragazzo non riesce ad avere nessun rapporto, se non conflittuale con una madre troppo generosa e con un padre che, suicidandosi, lo ha abbandonato, tanto che se ne va di casa e vagabonda per la città vivendo di un piccolo commercio, pieno di risentimento e di frustrazioni. ""Ero intollerante al mondo intero, anche a mestesso. Un soggetto interessantissimo per la medicina, se mai qualcuno si fosse dedicato al mio caso: ero un allergico universale.""
Sarà però l'incontro con Shomintsu, un maestro di sumo a cambiare la sua vita. Ma come riesce il vecchio Shomintsu a entrare in contatto con Jun, così refrattario ad ogni dialogo? dicendo qualcosa di apparentemente assurdo: ""Vedo in te un grosso""...  Il maestro infatti vede nell'ossatura del ragazzo, così poco circondata da muscoli e grasso, la possibilità di un uomo potente e forte. È semplicemente necessario che emerga questa potenzialità nascosta: dentro ogni ragazzo c'è un uomo che va aiutato a svilupparsi, questo vale sia come discorso materiale, ma soprattutto come messaggio psicologico e spirituale. 
Invitato dal vecchio a un incontro di sumo, Jun ride di quell'assurda proposta e, logicamente non va all'appuntamento, ma un secondo tentativo di Shomintsu ha miglior esito: ero entrato al torneo pieno di riserve, ne uscii conquistato. Inizia così l'iniziazione a quell'arte marziale, allo zen e all'arte del vivere per il gracile Jun.
Così, consapevole finalmente, di sé e del mondo il ragazzo prosegue il suo cammino di vita perché... l'obiettivo non è concludere il percorso, è camminare....


Eric-Emmanuel Schmitt - Il lottatore di sumo che non diventava grosso
114 pag., € 10,00 - Edizioni E/O (Dal mondo)
ISBN 978-88-7641-875-4



L'autore



04 novembre 2009 Di Grazia Casagrande

Il lottatore di sumo che non diventava grosso

Selvaggio, arrabbiato, Jun vaga con i suoi quindici anni per le strade di Tokyo, lontano da una famiglia della quale si rifiuta di parlare. Il suo incontro con un maestro di sumo che vede in lui un "grosso", nonostante il suo fisico emaciato, lo coinvolge nella pratica della più misteriosa delle arti marziali. Con lui Jun scopre il mondo sconosciuto della forza, dell'intelligenza e dell'accettazione di sé. Ma come raggiungere lo zen quando non si è altro che dolore e violenza? Come diventare lottatore di sumo se non si riesce a diventare grossi? Nell'affollata metropoli giapponese l'anziano Shomintsu guiderà il ragazzo lungo un percorso iniziatico che mescolando infanzia e spiritualità accompagna anche il lettore alla sorgente del buddhismo.

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